Il Grande Show della cometa NEOWISE

Le più belle sorprese arrivano sempte quando uno meno se le aspetta. Erano oltre vent’anni che nell’emisfero settentrionale non era visibile una cometa degna di tale nome. Quando è stata scoperta alla fine di marzo 2020, nessuno pensava che la cometa C/2020 F3 NEOWISE avrebbe offerto un simile spettacolo dopo i “fiaschi” di tante altre comete. Eppure, è successo e io sono contento di esserne stato testimone visuale e fotografico.

Passata al perielio il 3 luglio 2020, la cometa ha subito mostrato un’attività inusuale, raggiungendo la magnitudine 1 o addirittura la 0. A quel livello di luminosità si trovava troppo vicino al Sole per essere osservabile. Tuttavia nei giorni seguenti al perielio diventava visibile al mattino prima dell’alba. Purtroppo le condizioni non erano favorevoli, trovandosi bassissima sull’orizzonte (meno di 10°) verso NNE tra le 3 e le 4 del mattino per osservatori posti alle medie latitudini boreali (~ 45°).

Mi organizzo per osservarla la prima volta il 7 luglio. Essendo la cometa bassa sull’orizzonte, è stata necessaria un’accurata pianificazione per trovare un sito con l’orizzonte sufficientemente libero. A questo scopo, è stato utilissimo usare il sito PeakFinder, dove è possibile ricostruire precisamente il profilo dell’orizzonte in ogni punto della Terra, e che mi era già tornato utile in occasione del viaggio in Cile per l’eclisse totale del 2019. Identifico così il luogo adatto nel Sacro Monte di Varese (Piazzale Pogliaghi), a circa 800 m di quota. Arrivo sul posto intormo alle 3: il cielo è limpido ma c’è un vento da N molto forte, con raffiche fino a 50/60 km/h. La cometa si trova nella costellazione dell’Auriga, a sud di Capella: riesco ad assistere al suo sorgere dietro un monte lontano. Si vede chiaramente sorgere prima il ventaglio della coda, e poi tutto il resto della cometa! La visione in un binocolo 7x50 è spettacolare. La coda di polveri è lunga almeno 7° e la cometa è valutabile intorno alla magnitudine 2, anche qualcosa meno. In quell’occasione ho usato solo un treppiede fisso con una reflex Canon 760D e un teleobiettivo Canon 100-400, limitando il tempo di posa a pochi secondi. Circa il 90% delle pose è risultato inutilizzabile perché mosse a causa del forte vento. Nonostante le condizioni proibitive, sono riuscito a “strappare” la prima immagine:

0

Per pigrizia, impegni personali e meteo non favorevole lascio passare qualche giorno. Nelle prime ore di domenica 12 luglio si apre un’altra finestra osservativa: nonostante le previsioni non favorevoli, la notte è limpida e serena, con l’unico disturbo arrecato dalla Luna calante all’ultimo quarto. Mi reco con un amico al Campo dei Fiori, a circa 1200 m di quota a N della città di Varese, in un belvedere che offre una bellissima e ampia vista verso nord. La cometa è già sorta ed è chiaramente visibile, nonostante la presenza della Luna. Stavolta mi sono portato un astroinseguitore, che mi offre la possibilità di acquisire pose più lunghe. Il risultato migliore è questo:

0

C'è anche tempo per un "selfie cometario"!

Il weekend del 17-18 luglio si avvicina la Luna Nuova, e con essa il tradizionale weekend sotto le stelle con gli amici. Con loro si sale di quota, andando ai quasi 1400 m del Passo del Giovà sull’Appennino. Qui trascorro due notti osservative: il 18-19 e il 19-20. Sebbene la cometa sia ancora calata di luminosità raggiungendo circa la magnitudine 3, lo show non è finito, anzi: essa nel frattempo si è spinta verso ovest sotto l’Orsa Maggiore, diventando osservabile nelle prime ore della sera e aumentando parecchio la sua altezza sull’orizzonte. Non solo: la coda supera i 10° e in foto è anche chiaramente visibile una bellissima coda di ioni di colore blu. La prima sera la visione è guastata dalla presenza di velature in lontananza, ma la seconda sera la visibilità è ottima. Queste sono le migliori circostanze in cui sono riuscito a fotografarla, sia a largo campo con la Canon 6D e un tele Samyang da 135 mm sia a campo stretto al fuoco diretto del mio rifrattore 130/900 mm:

neowise-20x25s.135mm-ABE-DBEx2-2

tele_neowise

Le foto a largo campo si sono rivelate difficili da elaborare a causa della presenza di gradienti dovuti al crepuscolo e all’inquinamento luminoso. Ecco la foto al fuoco diretto del rifrattore 130/900, nella quale le stelle sono state volutamente rimosse:

0

Concludendo, la cometa C/2020 F3 non è stata certamente la Hale-Bopp o la Hyakutake della fine degli anni ’90. Tanto meno la Lovejoy e la McNaught che hanno deliziato l’emisfero meridionale con la loro incredibile luminosità. Tuttavia la NEOWISE ha offerto un bello e inatteso spettacolo.  I calcoli degli astronomi ci dicono che essa si è tuffata nel buio dell’universo e tornerà (forse) solo tra circa 6700 anni. Dunque lo spettacolo della NEOWISE è stato a suo modo anche unico, dato che dovranno passare tanti anni quanti ne sono passati dalle primissime civiltà prima del prossim ritorno della cometa. A quell’epoca, chissà se l’umanità esisterà ancora...

... ma questa, naturalmente, è tutta un’altra storia.

Leave a comment