Total Lunar Eclipse of March 3rd, 2007

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Il 3 marzo 2007 si è verificata un’eclisse totale di Luna i cui orari erano estremamente comodi per l’Europa Occidentale: inizio intorno alle 21.30 ora locale, massimo della totalità poco dopo mezzanotte e fine alle due del mattino, come si può vedere dalla figura sottostante. (Nota: tutti gli orari contenuti in questo articolo, ad eccezione della mappa della NASA, sono espressi in ora locale dell’Europa Occidentale, noto anche come CET oppure GMT + 1h).

Map for the total lunar eclipse of March 3rd, 2007. (C) F. Espenak, NASA/GSFC .

Postazione e attrezzatura

Per le loro caratteristiche (es. relativa insensibilità all’inquinamento luminoso e una certa spettacolarità), le eclissi di Luna ben si prestano a serate pubbliche di carattere divulgativo. Siccome io non volevo rinunciare all’opportunità di fotografare questa eclisse (avendo tra l’altro perso le ultime due causa avverse condizioni meteo) e, nel contempo, mi avrebbe fatto piacere coinvolgere una “audience” un po’ più vasta, ho partecipato all’evento pubblico organizzato dall’Associazione Astrofili Urania nel centro di Genova, presso la ben nota zona turistica del Porto Antico posta vicino al mare proprio ai confini del centro storico cittadino.

Insieme ad alcuni altri telescopi disponibili per l’osservazione visuale dell’eclisse e di Saturno per tutti coloro che si trovassero nei dintorni, il mio piano era di fotografare l’eclisse con opportuna strumentazione digitale rendendo visibili le immagini in tempo quasi reale sullo schermo del mio PC portatile. Ecco la strumentazione utilizzata:

  • Camera digitale Canon EOS 300D
  • Teleobiettivo catadiottico MTO 1000 f/10
  • Montatura Equatoriale Vixen GP con motorizzazione MicroGiga DA1
  • PC portatile
  • Software DSLRFocus e adattatore autocostruito per il controllo remoto della fotocamera
  • Accessori vari

La mia strumentazione è visibile anche nella foto sottostante, mentre la sto esaminando con alcuni amici.

Tutti a guardare l’eclisse o sul monitor del mio PC oppure con il naso all’insù, chi ad occhio nudo, chi al binocolo.

L’eclisse

La giornata trascorsa era stata caratterizzata da alta umidità e presenza di nubi basse di origine marittima, che per fortuna si erano dissolte dopo il tramonto lasciando una trasparenza non eccezionale ma comunque sufficiente ad ammirare e fotografare l’eclisse nella sua completezza, dal primo all’ultimo contatto con l’ombra. L’idea originale era stata quella di scattare una foto ogni 5′; un inspiegabile problema con DSLRFocus mi ha impedito di registrare i primi 40 minuti del fenomeno. Tuttavia me ne sono accorto abbastanza in tempo e ciò mi ha consentito di fotografare il resto.

Non mi dilungo in dettagliati resoconti di una serata piacevole ma tutto sommato abbastanza prevedibile; mi limito solo ad apprezzare la comodità dell’orario, e il fatto che l’eclisse sia stata caratterizzata da una Luna con colorazione rosso rame abbastanza variabile e luminosità medio-alta. Invece, è interessante, in fase di elaborazione, apprezzare i contorni del cono d’omra della Terra tramite la compositazione di tre esposizioni differenti collocate proprio nella posizione dove il nostro satellite si trovava prospetticamente rispetto all’eclittica. Le tre esposizioni (riprese a 400 ISO) sono:

  1. 03/03/07 23.12 CET, 1/40s, copertura 57%
  2. 04/03/07 00.36 CET, 10s (fase di totalità)
  3. 04/03/07 01.30 CET, 1/60s, copertura 56%

Di seguito si possono vedere le foto compositate con Photoshop in due versioni diverse, con e senza i contorni del cono d’ombra della Terra.

Ecco una posa singola della totalità, elaborata con Maxim DL e Photoshop per aumentare il contrasto e la resa cromatica. Si notino alcune stelle presenti nel campo.

Conclusioni

Ormai ho perso il conto delle eclissi di Luna osservate e fotografate (probabilmente almeno una decina): eppure, non finisco mai di apprezzarle perché ognuna di esse reca con sé qualche sfumatura diversa. Nel complesso, il bilancio è più che positivo (nonostante l’incoveniente con DSLRFocus), anche per il fatto di essere riusciti, una volta tanto, a coinvolgere un discreto pubblico nell’osservazione di questo fenomeno e a condividere almeno un po’ con altre persone la passione per l’astronomia che, inspiegabilmente, fatica a trovare consensi, almeno in Italia.

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