Alla fine lo show c’è stato, ed è pure stato davvero bello, anche se purtroppo il meteo sfavorevole su tutta l’Europa Centrale e in particolar modo sul Nord Italia, ha reso quasi impossibile l’osservazione della cometa.
Ma andiamo con ordine. Dopo il perielio del 27 settembre a una distanza di 0.39 UA, al quale è sopravvissuta indenne, e dopo aver offerto un bello spettacolo agli osservatori dell’emisfero meridionale, la cometa C/2023 A3 Tsuchinshan-ATLAS è tornata in congiunzione con il Sole il 9 ottobre. Dopodiché sarebbe diventata visibile subito dopo il tramonto in condizioni di visibilità più favorevoli per l’emisfero nord. Il massimo avvicinamento alla Terra (0.47 UA) era previsto per il 12 ottobre: nei giorni successivi la cometa si sarebbe alzata sull’orizzonte nel corso dei giorni, ma allo stesso tempo, allontanandosi dalla Terra, avrebbe anche perso luminosità.
Nei giorni intorno alla congiunzione col Sole (8-10 ottobre) la cometa ha raggiunto un picco di luminosità ragguardevole, fino quasi alla magnitudine -4 grazie al “forward scattering” (diffusione della luce da parte delle polveri espulse dalla cometa e "retro illuminate" dalla luce solare). Questo fenomeno è stato confermato dalle immagini della sonda SOHO, che inquadra perennemente un campo di circa 16-17 gradi intorno al disco solare e che rende possibile lo studio di fenomeni legati all’attività solare come i CME. La cometa C/2023A3 è stata inquadrata per alcuni giorni dalla camera della sonda SOHO confermando il forte incremento di luminosità previsto.
Tornando alle osservazioni, il periodo migliore di visibilità della cometa si sarebbe collocato tra il 12 e il 20 ottobre. Sfortunatamente, per il Nord Italia le previsioni del tempo erano disastrose: coperto con pioggia senza tregua per tutta la settimana, senza che ci fosse un luogo con un meteo un po’ più clemente nel raggio di almeno 500 km.
Così ho preso una decisione dell’ultimo momento e domenica 13 sono saltato su un aereo da Milano per la Sicilia (Catania), dove le previsioni meteo, soprattutto nei primi giorni, erano nettamente migliori. Su consiglio dell’esperto astrofotografo e amico Giovanni Benintende, ho fatto base a Cesarò (ME), andando a osservare in un luogo da lui indicato e situato alla quota di circa 1400 m nel parco dei Nebrodi e dotato di una visibilità ampia e perfetta verso ovest, il che offriva condizioni osservative ideali per riprendere la cometa subito dopo il tramonto.
Ecco l’attrezzatura che mi ero portato per riprendere e osservare la cometa:
Ecco un paio di foto della mia attrezzatura sul campo:
Sono riuscito a osservare la cometa per quattro sere, dal 13 al 16 ottobre. Ecco le circostanze previste per il mio sito osservativo:
Data | Tramonto | Ora crepuscolo civile | Ora crepuscolo nautico | Alezza cometa al tramonto | Altezza cometa al crepuscolo civile | Altezza cometa al crepuscolo nautico |
13 October | 18:25 | 18:51 | 19:21 | 18°54' | 13°25' | 07°40' |
14 October | 18:23 | 18:49 | 19:20 | 22°25' | 17°33' | 11°38' |
15 October | 18:22 | 18:48 | 19:18 | 26°03' | 21°14' | 15°3' |
16 October | 18:20 | 18:47 | 19:17 | 29°32' | 24°36' | 18°59' |
Purtroppo la presenza in cielo della Luna crescente ha disturbato abbastanza le osservazioni.
Il 13 ottobre, appena atterrato all’aeroporto di Catania, mi sono recato direttamente sul sito osservativo. E’ stata la serata migliore, completamente senza nuvole. La cometa era chiaramente visibile anche se molto bassa sull’orizzonte subito dopo il tramonto: la sua coda usciva dal campo del binocolo 7x50, perciò era lunga circa 10 gradi. In fotografia la cometa mostrava anche una splendida anticoda, invisibile ad occhio nudo e al binocolo. Il fenomeno dell'anticoda, piuttosto raro, è causato dalle particelle di polvere rilasciate dalla cometa lungo la sua orbita: quando la Terra attraversa il piano orbitale della cometa, questo sottile strato di polveri diventa più evidente e visibile.
La seconda serata, il 14 ottobre, la cometa era più alta sull’orizzonte e ben visibile, ma purtroppo le riprese sono state in parte ostacolate dalla presenza di velature basse.
La terza e quarta serata, 15 e 16 ottobre, la cometa si era alzata ulteriormente ma le riprese sono state di nuovo compromesse da velature e dalla mattina del 15 da una spessa caligine, probabilmente causata dalla presenza di sabbia del Sahara in sospensione portata da forti venti meridionali, presagio di un guasto del meteo che mi ha impedito di tentare qualsiasi osservazione nei giorni successivi.
La congiuntura meteo sfavorevole sul Nord Italia si è prolungata poi per un’altra intera settimana, lasciando spazio a un periodo di alta pressione con belle giornate e temperature miti per la stagione solo negli ultimi giorni del mese. Nel frattempo, la cometa era calata molto di luminosità raggiungendo circa la mag. 6, ma nel contempo si era alzata molto sull’orizzonte ed a focali più lunghe era ancora un oggetto molto interessante e ricco di dettagli. Così, Il 28, 29 e 30 ottobre ho approfittato del meteo favorevole per riprendere la cometa dalla Valle d’Aosta con il mio RC da 25 cm ridotto a f/5.5 (1370 mm di focale), ottenendo tre immagini (due in B/N riprese in sola luminanza e una colori ripresa in LRGB) e direi di resa complessivamente gradevole.
Se fossi andato più ad est, ad esempio in Grecia (Creta) avrei avuto risultati ancora migliori, anche se ovviamente le previsioni del tempo a lungo termine sono ancora inaffidabili e quindi la Sicilia era la migliore destinazione identificabile sulla base delle previsioni disponibili al momento della mia decisione. Considerata la situazione nel Nord dell’Italia (v. immagine satellitare più sotto per capire che cosa intendo), direi che la mia mossa si sia rivelata azzeccata! 🙂
Di seguito un servizio completo con le foto scattate di questa cometa in varie circostanze, date e con varie strumentazioni: alcune immagini sono state elaborate da Lorenzo Comolli, amico e compagno di avventure di lunga data. La galleria include anche:
Buona visione! 🙂
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