Le Gemme di Cassiopea

La Via Lattea autunnale, si sa, contiene alcuni fra i più begli oggetti del cielo boreale. In generale, tuttavia, l’attenzione si sofferma sugli oggetti più famosi, come ad esempio h e chi Persei, la Nebulosa California, la Nebulosa Cuore, ecc. Tuttavia, esistono tantissimi altri oggetti meno noti (ammassi aperti, nebulose, ecc) poco noti ai più, che sono delle vere e proprie gemme. La costellazione di Cassiopea, nonostante le sue ridotte dimensioni, ne è particolarmente ricca. Questi oggetti, presi singolarmente, in generale sono adatti a telescopi di focale relativamente lunga, ma possono anche offrire ottimi spunti per fotografie a campo medio.

A mio parere, una di queste gemme è costituita dall’ammasso aperto NGC 654, posto circa a 2 gradi a NE di delta Cassiopeiae. Questo ammasso aperto, che brilla di magnitudine 6.5 ed ha un diametro apparente di circa 5’, ha una particolarità: una nebulosa a riflessione molto elusiva, VdB 6, che gli “serpeggia” accanto.

L’immagine di cui sopra è un ritaglio di una a campo più ampio, realizzata durante un’intera notte di riprese allo star party di Saint Barthélemy del settembre 2014. Essa contiene numerosi oggetti, e in particolare, da sinistra a destra troviamo:

  • La nebulosa a riflessione VdB 6
  • L’ammasso aperto NGC 654
  • L’ammasso aperto NGC 663, quasi al centro e verso il bordo inferiore
  • L’ammasso aperto NGC 659, molto vicino al bordo destro

Questa foto è il risultato di 36 x 10 min = 360 min, cioè 6 h di posa al fuoco diretto di un Pentax 105 SDHF con Canon 450D modificata per IR + Filtro L Astronomik a 800 ISO.

L’elaborazione è stata particolarmente difficile, per il fatto che per rivelare l’evanescente nebulosa riflessione è stato necessario spingere lo stretching, facendo sì che le stelle più luminose fossero circondate da aloni piuttosto estesi. Nonostante l’uso di un filtro EOS-clip “L” della Astronomik, quasi sicuramente questi aloni sono causati dalla sensibilità della fotocamera alle lunghezze d’onda più estreme dello spettro visibile, dove il rifrattore non ha una perfetta correzione cromatica. Trovo comunque che il risultato sia gradevole, con un effetto, se vogliamo, un po’ alla “Akira Fuji” :mrgreen:

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