JWST e attrezzatura amatoriale

Il Telescopio Spaziale James Webb (JWST) era stato lanciato a dicembre 2021: a febbraio 2022 ero riuscito a riprenderne il movimento nel cielo con la mia attrezzatura amatoriale (vedere qui per dettagli). Dopo una fase di configurazione e calibrazione degli strumenti durata circa sei mesi, JWST ha potuto scattare le sue prime immagini, diffuse al pubblico per la prima volta il 12 luglio 2022.

Una delle immagini è un dettaglio un oggetto abbastanza conosciuto dell’emisfero australe, NGC 3324 (“Gabriela Mistral Nebula”), facente parte del più vasto complesso della nebulosa di Eta Carinae, NGC 3372.

La stessa zona di cielo era stata immortalata molti anni prima dal Telescopio Spaziale Hubble. A questo link potete vedere un confronto tra le immagini delle stesse aree scattate da JWST e HST. La differenza c’è e si vede; tuttavia bisogna tenere presente che i colori di queste immagini sono artificiali, poiché soprattutto gli strumenti di JWST riprendono in lunghezze d’onda invisibili all’occhio umano, in particolare nel vicino e medio infrarosso (lunghezze d’onda da 600 nm fino a circa 5000 nm, cioè 5 um). In realtà, per amore di precisione, la NIRcam di JWST usata per queste riprese include nel suo estremo inferiore con il suo filtro F070W anche la lunghezza d’onda dell’idrogeno ionizzato (H-alfa). L’occhio umano è comunque troppo poco sensibile per scatenare la percezione dei colori in oggetti diffusi se non nel caso di quelli più luminosi, tra i quali non rientra questa la zona inquadrata in questa foto.

Il caso comunque ha voluto che io avessi ripreso la stessa nebulosa, che è visibile solo dall’emisfero australe, nel corso della mia spedizione a Tivoli Farm del 2021. Non ho potuto quindi fare a meno di domandarmi se la stessa porzione di nebulosa inquadrata da JWST fosse in qualche modo riconoscibile nella mia immagine, acquisita con un’umile attrezzatura amatoriale. La risposta, con mia sorpresa e soddisfazione, è SI’!!, nonostante l’enorme differenza di dettaglio. Prima di mostrare l’immagine ci sono alcune necessarie considerazioni:

  1. L’immagine di JWST è stata ripresa con il telescopio più potente mai concepito dal genere umano, posto nello spazio e con un diametro di 6.5 m, cioè oltre 25 volte il diametro dello strumento che ho usato io;
  2. La mia immagine usata per fare il confronto è una ripresa monocromatica nel solo canale H-alfa (lunghezza d’onda 656.3 nm), mentre quella di JWST è multibanda
  3. Siccome la ripresa di JWST è sbilanciata nell’infrarosso, la luminosità relativa di numerose stelle del campo può essere anche molto diversa.

Dopo queste doverose premesse, ecco le immagini. La prima contiene la mia ripresa del 2021 a campo pieno, in cui il rettangolo in rosso individua la zona ripresa da JWST. La seconda invece contiene un confronto diretto alla stessa dimensione dell’immagine di JWST e della mia ripresa alla massima risoluzione possibile. Una terza è una GIF animata di Lorenzo Comolli che fa un confronto con "blink" dell'immagine mia e del JWST.

Come detto il confronto è impietoso, ma il campo inquadrato è lo stesso e alcuni dettagli sono chiaramente riconoscibili in ambedue le immagini.

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