I Drappi del Cigno

Il Cigno è forse la costellazione dell’emisfero settentrionale dove la Via Lattea è più luminosa, con una moltitudine di oggetti del cielo profondo. Questi sono per la maggior parte costituiti da nebulosità H-alfa, cioè idrogeno ionizzato da stelle giovani e vicine che brilla di un colore rosso intenso ad una lunghezza d’onda di 656.3 nm. 

Le strutture H-alfa non sono visibili con l’occhio umano, se non usando telescopi di una certa apertura dotati di filtri speciali; e comunque la loro luminosità non è quasi mai sufficiente da attivare la percezione dei colori, perciò le vediamo in bianco e nero o al massimo con sfumature di colore azzurrino. Al contrario, riprendere queste strutture con una camera CCD o CMOS e un filtro selettivo che lasci passare solo quella precisa lunghezza d’onda produce immagini ad alto contrasto che mostrano tutti i delicati intrecci che l’idrogeno eccitato forma nel cielo.

La maggioranza degli astrofotografi si concentra su regioni limitate della Via Lattea per riprendere dettagli di porzioni selezionate. Tuttavia, la ripresa a largo campo è in grado di produrre lavori esteticamente assai appaganti. Una camera in bianco e nero e un obiettivo veloce come il Samyang 135 mm f/2 sono un’accoppiata vincente e un’attrezzatura leggera che non deluderà mai gli “aficionados” del campo largo.

Le notti d’estate sono molto brevi alle medie latitudini (~45 gradi), e a giugno non concedono più di 3 ore e mezza di buio astronomico. Fortunatamente, un obiettivo veloce permette di sfruttare al meglio queste notti così brevi.

Il 12 giugno 2021 sono andato ad osservare nelle Alpi a circa 1700 m d’altezza ai Piani dell’Avaro (BG). Ho puntato la mia attrezzatura composta da una camera Moravian G2-8300, una montatura Skywatcher EQ5 e un obiettivo Samyang 135 mm f/2 nel cuore della costellazione del Cigno, intorno alla stella Gamma Cygni (Sadr). Ho raccolto poco meno di tre ore di posa, che hanno fornito un’immagine profonda considerato il tempo di ripresa relativamente breve.

Qui sotto potete vedere il risultato in due varianti: una “tradizionale” risultato di una veloce elaborazione in PixInsight, e una versione senza stelle ottenuta sempre in PixInsight. Le immagini senza stelle sono diventate abbastanza gettonate ultimamente e anche se non ne sono un grande fan, devo ammettere che rendono possibile  apprezzare meglio le strutture nebulari più deboli, poiché la presenza delle stelle in qualche modo “distrae” l’attenzione.. Cliccate su ciascuna immagine per ingrandirla e consultare tutti i dettagli di ripresa.

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Wide-field Sadr region

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Wide-field Sadr region (starless)

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La mia attrezzatura di ripresa è stata controllata da un Raspberry Pi 4 Mini PC con Astroberry server, una distribuzione di Linux orientata all'astronomia.

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