Non inserivo aggiornamenti al mio sito da un bel po’ di tempo. Questi ultimi mesi mi hanno visto impegnato in mille cose: ciononostante, sono riuscito ad effettuare alcune sessioni astrofotografiche sul campo, e ciò che mi manca davvero è il tempo di elaborare i dati grezzi e pubblicare i risultati.
Inizio a recuperare il tempo perduto (o almeno ci provo ) con questa ripresa della zona di NGC 4216, una galassia a spirale vista quasi di taglio. Questa galassia, appartenente all’Ammasso della Vergine, si trova nella parte settentrionale della costellazione della Vergine quasi al confine con la Chioma di Berenice ed è la più luminosa di un terzetto di galassie a spirale piuttosto noto: NGC 4216, NGC 4206 e NGC 4222.
Ecco la posa a largo campo, ripresa con un rifrattore Tecnosky 130/910, una camera CCD Moravian Instruments G2-8300 e filtri LRGB, per un totale di 530 minuti (quasi 9 ore), di cui 200 minuti di sola luminanza e il resto ripartito in parti uguali fra i tre colori:
La crominanza di questa immagine è stata elaborata da Edoardo Radice.
Questo campo è ricchissimo di oggetti galattici, come dimostra la versione a cui è stato applicato il plate solving:
La mia galassia preferita è NGC 4189, visibile in basso a sinistra nel campo: deliziosa “girandolina” vista di piatto, con i bracci di spirale di colore blu. Ecco un “collage” delle galassie principali del campo a piena risoluzione:
Infine, una nota di carattere più scientifico. NGC 4216 è nota agli scienziati per essere una galassia “cannibale”, che si è ingrandita fagocitando vicine più piccole. Le vestigia di questa voracità sono visibili nei getti stellari che circondano la galassia. Nella mia foto non sono molto visibili, perché non è abbastanza “profonda”. Tuttavia, uno stretch esasperato ne riesce a mostrare la parte più luminosa:
Se volete vedere questi getti in tutto il loro splendore, potete guardare qui.
Il cielo primaverile con i suoi mille gioielli non finisce mai di stupirmi!
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