Il transito di Mercurio del 9 maggio 2016

Per il 9 maggio 2016 era previsto il transito del pianeta Mercurio sul Sole, a ben tredici anni di distanza dal precedente, verificatosi nel maggio 2003. Essendo passato un bel po’ di tempo, era un’occasione ghiotta per riprendere questo evento che, sebbene meno spettacolare di altri tipi di fenomeni, è comunque molto interessante. Inoltre, le circostanze di osservazione erano piuttosto favorevoli per l’Italia e l’Europa, dato che il fenomeno sarebbe stato visibile quasi per intero, dal primo contatto a metà giornata (ore 13:12 locali) fino all’ultimo contatto in corrispondenza del tramonto (ore 20:42).

Se il transito del 2003 era stato perfettamente visibile grazie ad un’estate iniziata precocemente e finita per essere una delle più lunghe e torride degli ultimi decenni, quest’anno il problema era proprio il meteo, dato che il mese di maggio era iniziato in un contesto di tempo estremamente variabile e inaffidabile. Purtroppo le previsioni per il giorno 9 non lasciavano quasi nessuna speranza il Norditalia e per gran parte dell’Europa centromeridionale.

Tuttavia, io e il mio buon amico e “collega” astrofilo Lorenzo Comolli non ci arrendiamo e ci organizziamo per tentare il tutto per tutto, essendo disposti anche a percorrere alcune centinaia di km per riuscire a osservare il fenomeno. Nei giorni precedenti consultiamo con frenetica assiduità le previsioni del tempo. Il giorno precedente (domenica 8) i modelli matematici indicano una possibilità di cielo discreto in Toscana, nella zona costiera a sud di Livorno.

Così, la mattina del 9 maggio decidiamo di partire alle prime luci dell’alba. Mentre Lorenzo parte da Tradate io sono già in Liguria, per cui ho circa 45 minuti di vantaggio su di lui. Lungo il viaggio il tempo è sempre nuvoloso: ci teniamo continuamente aggiornati per telefono, finché su mia proposta decidiamo di fermarci intorno a Piombino (LI). Arrivato per primo in loco intorno alle 11:30, individuo una postazione adatta in un campo al confine con un uliveto. Ovviamente chiedo il permesso ai proprietari spiegando loro le nostre intenzioni: per fortuna, sono persone gentili e ragionevoli che non hanno problemi ad accordarci il permesso. Anzi, durante il transito sono incuriositi dalla vista delle nostre attrezzature e vengono da noi per chiederci delucidazioni.

Poco dopo mi raggiunge anche Lorenzo. Quando montiamo gli strumenti il tempo è variabile, ma per fortuna – come da previsioni – il cielo si sgombra poco prima dell’inizio del transito! Perciò alle 13:12 la visibilità è buona e il primo contatto riusciamo a riprenderlo completamente: purtroppo c’è un vento fastidioso che fa ballare la strumentazione e provoca notevole turbolenza.

Non avendo potuto portare per ragioni pratiche il mio telescopio h-alfa (un Coronado PST modificato), mi sono dovuto accontentare della sola ripresa in luce bianca, effettuata prima ad alta risoluzione per i primi minuti, per poi passare poi a una reflex al fuoco diretto del mio rifrattore per la restante parte del fenomeno. Nel dettaglio ho usato:

  • Un rifrattore Tecnosky APO 130/900 + filtro solare Thousand Oaks su montatura Losmandy G11,
  • Camera PGR Chameleon al fuoco diretto per la parte ad alta risoluzione a (frame rate di 18 fps)
  • Una reflex digitale Canon 500D con scatti multipli ogni 5 minuti.

Purtroppo il cielo è rimasto sereno solo per un paio d’ore, dopodiché sono arrivate delle velature che man mano si sono fatte sempre più spesse fino ad arrivare a nascondere completamente la vista del Sole: Lorenzo è andato via verso le 17, io ho resistito ancora un’oretta ma la maggior parte degli scatti finali ho dovuto buttarli via per colpa della scarsissima qualità.

Previsioni di copertura nuvolosa per l’Europa che mostra la pessima situazione per la maggior parte dell’Italia e dell’Europa centrale e meridionale. Tuttavia, si nota uno squarcio nelle nuvole lungo le cose del Mar Tirreno, da dove siamo riusciti a osservare il transito (Cortesia GFS)

Secondo contatto. Camera PGR Chameleon al fuoco diretto del mio rifrattore 130/900.  Spezzone di 10 s di un filmato più lungo, acquisito con Firecapture. Somma di 90 frames su 180, elaborazione con Autostakkert, Registax and Photoshop.

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Mercury (transit on the Sun)

Mercury (transit on the Sun)

Disco solare al fuoco diretto. Raffiche di 12 frame ogni 5 minuti, dalle 13:49 alle 17:10. I 6 o 7 migliori frame di ogni gruppo, sono stati allineati e sommati. Pose da 1/160 a 1/40, elaborazione con Autostakkert e Photoshop. Notare il mosso sulle macchie, che evidenzia la rotazione del Sole anche nel giro di poche ore.

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Mercury (transit on the Sun)

Mercury (transit on the Sun)

Filmato time-lapse con tutte le immagini. Consigliata la visione in HD, con altoparlanti e a tutto schermo.

Conclusione

Ho due rimpianti: primo, di non aver iniziato subito a riprendere a largo campo, dato che riprese ad alta risoluzione sono di scarsa qualità per colpa della turbolenza; secondo, ancora di più mi è dispiaciuto non aver potuto usare il telescopio H-alfa. Comunque, alla fine siamo riusciti ad osservare una buona metà del fenomeno, il che data la situazione può essere ritenuto un risultato decente.

Il prossimo transito è previsto per l’11 novembre 2019. Le condizioni di osservabilità non saranno altrettanto favorevoli, ma se non altro speriamo di avere più fortuna con il meteo. Alla prossima!

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