Fotografare le aurore era ancora una delle (ormai poche ) attività che mancavano all’appello di astrofilo incallito. Già nel 2012 e 2013 alcuni amici, tra cui Lorenzo Comolli, avevano effettuato spedizioni con risultati decisamente incoraggianti. L’attività aurorale non è sempre presente, o meglio, è abbastanza frequente ma assai imprevedibile, con maggiore probabilità di eventi negli anni corrispondenti al massimo di attività solare e nei mesi vicini agli equinozi (gennaio, febbraio e settembre-ottobre). E’ un viaggio che desideravo fare da tempo, ma non avevo mai avuto l’occasione né le persone giuste con cui condividere questa esperienza. Inoltre il massimo solare si stava allontanando e quindi bisognava fare presto.
A fine 2013 riesco finalmente a concordare con alcuni amici (Paola Battaglia, Filippo Riccio e Stefano Magni del Circolo Astrofili di Milano) una spedizione dal 25 gennaio al 1° febbraio 2014.
Quasi subito la scelta cade sulla città di Tromso, nella Norvegia settentrionale. Le ragioni sono numerose: è una città posta alla latitudine giusta (circa 70° N), relativamente grande e ben organizzata, con un clima non eccessivamente rigido per la latitudine, grazie alla Corrente del Golfo. L’unica incognita è il meteo, dato che essendo situata quasi sulla costa è esposta a tutti i sistemi frontali provenienti dall’Atlantico, e quindi la copertura nuvolosa media è elevata. La mia proposta di andare in Lapponia, che essendo collocata più nell’interno offre cieli più sgombri, è bocciata all’istante per ragioni climatiche, poiché la maggiore continentalità offre sì cieli più sereni, ma a prezzo di temperature ben più rigide (medie di -15/-20 °C contro -5/-6 °C).
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Non avendo mai fotografato le aurore, devo necessariamente spendere un po’ di tempo a preparare un programma fotografico e l’attrezzatura. Non bisogna dimenticare anche che a temperature sottozero le batterie delle fotocamere durano molto poco e quindi bisogna tenerne conto. Dunque, alla fine, ecco la mia attrezzatura:
Dato che lo scopo principale era scattare molte foto anche per comporre dei filmati time-lapse, all’inizio avevo pensato di mettere anche una testa panoramica motorizzata, poi scartata per ragioni di limiti di peso sui bagagli. In realtà a posteriori mi sono pentito di non averla portata.
Sabato 25 gennaio arriva il giorno della partenza. Un triplo volo Milano Malpensa – Copenaghen – Oslo – Tromso ci porta via tutta la giornata e atterra alle 21:00: il cielo purtroppo è coperto. Dopo aver ritirato la macchina a noleggio, andiamo in albergo e quindi usciamo per mangiare qualcosa. Durante una chiacchierata uno di noi guarda le letture del magnetometro di Tromso, che fornisce dati in tempo (quasi) reale sull’attività geomagnetica, scoprendo che proprio in quel momento è in corso un’aurora, e dai valori sembra anche piuttosto intensa. Ci fiondiamo quindi a prendere la macchina, e con l’attrezzatura ci portiamo in una zona un po’ più buia nell’isola che ospita la città di Tromso. E’ circa l’una di notte, e qualcosa riusciamo a intravvedere attraverso le nuvole. Tuttavia, non abbiamo nemmeno il tempo di tirare fuori le macchine fotografiche che l’aurora è sparita.
Il 26 gennaio ci svegliamo con tempo molto nuvoloso, e purtroppo le previsioni per la serata e per i giorni successivi non sono delle più rassicuranti. Non conoscendo per nulla la zona, decidiamo per la sera di affidarci ad un tour organizzato. I prezzi, secondo me, sono molto elevati (ca. 110 EUR a testa per 6h di tour), ma la speranza è che avendo conoscendo bene il territorio siano in grado di portarci dove il tempo potrebbe essere migliore. L’appuntamento è alle 18 davanti a uno degli alberghi più importanti della città: alla partenza le guide decidono di spingersi verso l’interno, dove fa più freddo ma ci sono chance di trovare tempo migliore.
Dopo un’ora abbondante di viaggio ci fermiamo sulle rive di un lago ghiacciato a circa 110 km da Tromso, vicino ad Overby. Ci fermiamo in un piazzale buio lungo la strada: il freddo è pungente (-12 °C con vento), ma il cielo per fortuna è in gran parte sereno. Usciamo a montare le attrezzature e aspettiamo che si manifesti qualcosa. Rimaniamo lì parcheggiati un’ora e mezzo ma purtroppo l’attesa è vana, poiché di aurora non si vede quasi nulla: la guida allora decide di ritornare. Sulla via ci fermiamo in un’area di parcheggio lungo la E8 a circa 60 km da Tromso: il tempo è sempre bello, fa meno freddo – siamo tornati vicino al mare – ma il sito è modesto perché essendo una strada importante le luci di auto e camion di passaggio disturbano parecchio la visione. Passa un po’ di tempo e, stavolta, la dea bendata ci assiste, perché l’aurora inizia a manifestarsi: dapprima timidamente, ma poi l’attività aumenta e un crescendo di festoni inizia a danzare sopra le nostre teste. Assistere alla prima aurora della mia vita è davvero emozionante, perché è un fenomeno maestoso e in continuo divenire in un modo che nessun filmato o nessuna foto saranno mai in grado di mostrare. La sorpresa più grossa è la sua mutevolezza: nel giro di poche decine di secondi, i festoni cambiano mille forme oppure si spengono da una parte nel cielo per riaccendersi sopra la nostra testa o dietro le nostre spalle. Il colore predominante passa dal grigio nelle zone meno luminose (come è noto, l’occhio umano non percepisce il colore sotto una certa intensità) al verde sempre più intenso man mano che la luminosità aumenta, che nelle zone più intense è accompagnato dal rosso. Lo spettacolo termina circa a mezzanotte: è tempo di tornare a Tromso ancora con le immagini vivissime nelle nostre menti. La prima… aurora non si scorda mai!
Il giorno successivo, il 27 gennaio, il tempo è abbastanza bello, seppur con qualche nuvola di passaggio, e le previsioni per i giorni successivi sono anche migliorate. Fiduciosi, stavolta optiamo per le spedizioni “fai-da-te”, dato che i giri organizzati sono troppo costosi. Eppoi, vorremo ben usare la macchina che ci siamo affittati?
Stavolta, visto che le previsioni sono migliori del giorno precedente, decidiamo di stare più vicino al mare. Diversi siti osservativi abbastanza gettonati sono sull’isola di Kvaloya, verso Grotfjord, a circa 30 km (o 50-60 minuti) di auto dal centro di Tromso: decisamente più comodo della sera precedente, anche dal punto di vista climatico.
Quindi, dopo aver raccolto l’attrezzatura, ci muoviamo con la macchina in prima serata, con l’idea di andare a Grotfjord. Purtroppo (o per fortuna, dipende dai punti di vista :mgreen: ) l’aurora ci “sorprende” lungo la via. Ci fermiamo in una piazzola lungo la strada che costeggia il mare, e montiamo velocemente le fotocamere. Anche in questo caso l’attività inizia timidamente, con dei festoni che si muovono verso nord. Passa il tempo e lo spettacolo diventa più intenso: festoni che si muovono sopra la nostra testa, in rapida successione, si spostano rapidamente fino a che, ad un certo punto, il cielo diventa completamente di un verde brillante intensissimo, inondando di luce l’intero paesaggo innevato. A questo punto siamo tutti con la testa all’insù, contemplando lo spettacolo tra grida di gioia come dei bambini: sono da poco passate le 23. L’attività successivamente si affievolisce ma se c’è ancora spazio per un “fuoco d’artificio” finale prima che lo spettacolo termini definitivamente intorno alle 00:30. Questa serata si rivelerà lo spettacolo migliore in assoluto di tutta la nostra vacanza: i cambiamenti e i movimenti nelle strutture visibili in cielo erano talmente repentini che spesse volte non si sapeva dove puntare la macchina fotografica. Una lezione ho imparato a mie spese: meglio non cambiare troppo spesso l’inquadratura, perché poi nel time-lapse le varie scene sono troppo brevi.
Il 28 gennaio, durante il giorno, decidiamo di visitare l’isola di Senja, a circa 3h di macchina da Tromso: il tempo è sempre bello. Purtroppo la breve durata del giorno ci impedisce di apprezzare pienamente i panorami, che sono davvero mozzafiato: è un’isola molto suggestiva d’inverno, mi immagino d’estate! La sera ritornando da Senja ci fermiamo a vedere l’aurora nello stesso posto della domenica, lungo la E8. La postazione non è delle migliori e l’attività è “solo” media, tuttavia riusciamo per la terza sera consecutiva a “portare a casa” un bel ricordo.
Il 29 gennaio il tempo si guasta un pochino, diventando variabile. Le occhiate di Sole non mancano, ma purtroppo le nuvole sono molto più consistenti. Decidiamo comunque di muoverci, anche se ad ora più tarda (verso le 23), sempre verso Grotfjord. Stavolta riusciamo ad arrivare a Grotfjord, ma l’attività è più modesta e accompagnata da qualche nuvola. A parte un paio di “fiammate” isolate, verso mezzanotte e mezzo tutto finisce e allora decidiamo di ritornare in albergo. Salvo poi scoprire, il giorno dopo, che tra le 2 e le 4 dal mattino l’attività si è riaccesa facendo un bel “botto”. Pazienza, questo è solo uno degli imprevisti che i cacciatori di aurore sono costretti ad affrontare!
Giovedì 30 gennaio la giornata è veramente spettacolare: limpida, con un cielo blu intenso, senza una nuvola, e tale rimarrà per tutta la notte. Stavolta, pensiamo, non ci faremo fregare da “show a tarda notte”, e quindi dalle 23 circa ci appostiamo con la macchina a Grotfjord, disposti anche a tirare fino a tardi pur di non perderci l’aurora. Come dicevo, la nottata è spettacolare, e ad inizio serata la Via Lattea invernale taglia in due la volta celeste. Riesco anche ad apprezzare le peculiarità del cielo stellato a quelle latitudini così settentrionali: fanno impressione la Polare altissima, quasi sulla verticale, Orione molto basso sull’orizzonte sud (Rigel culmina a 15° scarsi di altezza!), e alcune costellazioni estive come Lira e Cigno che qui sono circumpolari. Rimaniamo appostati in macchina fino alle 4, ma niente da fare: nella nottata più bella di tutta la vacanza nessuna traccia dell’aurora: che delusione!
Venerdì 31 gennaio è l’ultimo giorno (e quindi l’ultima sera) trascorso in terra norvegese. Durante il giorno il tempo è parzialmente nuvoloso: in serata riusciamo a vedere l’aurora, ma si tratta di un evento assai modesto e per di più disturbato da alcune nuvole di passaggio.
Alla fine, sabato 1 febbraio, è il momento di salutare la Norvegia: un altro triplo volo della SAS ci riporta in Italia a fine serata. E’ stata veramente una bella avventura: peccato non esser rimasti lì anche sabato sera, perché dopo abbian saputo che s’è vista molto bene!
Qui sotto vedete la mappa dei siti da cui abbiamo effettuato le nostre osservazioni:
I luoghi più adatti sono sicuramente:
poiché sono tutti bui, senza luci parassite intorno. In questa zona zona della Norvegia non è facile trovarne, perché tutti gli insediamenti umani (anche le case isolate, se abitate) sono generosamente illuminati.
Per vedere le aurore bisogna che siano soddisfatte due condizioni: ci dev’essere effettivamente l’aurora, e naturalmente, deve fare bel tempo, un connubio di eventi che a certe latitudini e in certi posti non è così facile . Prevedere il tempo, lo sappiamo tutti, non è facile (anche se negli ultimi anni l’uso di modelli matematici piuttosto accurati ha migliorato di molto l’affidabiliyà), ma prevedere le aurore è molto più complesso.
L’aurora è il risultato di una complessa serie di fattori, il principale dei quali naturalmente è l’attività solare. Tuttavia, è molto difficile prevedere quando e se un evento esplosivo che si verifica sul Sole (Coronal Mass Ejection, CME) riuscirà a colpire la Terra e in che modo riuscirà ad influenzare l’attività geomagnetica.
Ci siamo equipaggiati con diverse applicazioni per smartphone che si collegano a siti specializzati nella previsione. Abbiamo sempre tenuto sotto controllo il sito dell’università dell’Alaska che prevede l’attività (il cosiddetto “indice Kp”). Abbiamo anche consultato i siti che monitorano i flare solari. Tutto questo non è servito a niente:
Qua sotto potete vedere un estratto della prima pagina di Spaceweather.com con gli annunci di impatto sulla terra del CME di fine gennaio sempre rimandati, anche dopo il nostro ritorno dalla Norvegia.
Ecco invece la “fregatura” della notte tra il 29 e 30 gennaio:
L’unica fonte affidabile è il magnetometro, che fornisce informazioni in tempo (quasi) reale sull’attività in corso. In realtà se il tempo è bello è sufficiente spostarsi in una zona buia e guardare all’insù , ma se è nuvoloso o incerto può essere molto utile per sapere se c’è attività e quindi se valga o no la pena di muoversi alla ricerca di uno squarcio fra le nuvole.
In definitiva, l’aurora è estremamente imprevedibile e l’unica cosa che il cacciatore di aurore può controllare è programmare il viaggio nei luoghi e nei periodi adatti, in particolare quelli di elevata attività solare verso il massimo o o nei due o tre anni successivi. Per il resto, si può solo incrociare le dita!
La tabella sottostante riassume le condizioni meteo e di attività aurorale che abbiamo incontrato. Il giudizio sulla qualità dell’aurora (da 1 a 6 stelle) è chiaramente soggettivo e relativo alla mia esperienza osservativa, che è limitata solo a questa settimana dato che era la mia prima volta in assoluto a caccia di aurore.
Data | Meteo | Aurora
(da 1 a 5 “*”) |
Note |
Sab 25 gen | Nuvoloso/coperto | * * * * (?) | Arrivati la sera alle 21; vista attraverso le nuvole verso le ore 01:00 |
Dom 26 gen | Molto nuvoloso in giornata, fino a poco nuvoloso in serata | * * * * | Partecipato ad un tour guidato (sapevano come evitare le nuvole). Bello spettacolo |
Lun 27 gen | Poco nuvoloso | * * * * * | Spettacolo mozzafiato, il più bello dell’intero soggiorno |
Mar 28 gen | Poco nuvoloso | * * * * | Spettacolo bello |
Mer 29 gen | Poco nuvoloso | * * / * * * * (?) | Spettacolo modesto, salvo poi fare il “botto” nella seconda parte della notte |
Gio 30 gen | Sereno | - - | Giornata limpidissima e stellata spettacolare, ma attività ZERO |
Ven 31 gen | Variabile/nuvoloso, un po’ meglio in serata | * * | Aurora visibile ma modesta |
Sab 01 feb | Poco nuvoloso | * * * * (?) | Buon spettacolo, ma eravamo già partiti |
Le temperature durante le sessioni osservative si sono sempre mantenute tra i -12 °C e i -3 °C: freddo, certamente, ma non poi così tanto considerando il posto e la stagione. Io credo che complessivamente siamo stati MOLTO fortunati, soprattutto dal punto di vista del meteo: una settimana quasi consecutiva di tempo discreto o bello non credo sia esattamente la norma per Tromso. Anche riuscire a vedere l’aurora per cinque sere su sette, di cui tre piuttosto buone, direi che sia una statistica decisamente favorevole
Unica nota storta, se vogliamo, la brevissima durata del giorno, con il Sole che culminava sopra l’orizzonte di qualche grado concedendoci dalle due alle tre ore di luce fioca precedute e seguite da un lunghissimo crepuscolo (almeno due ore).
Le riprese sono state effettuate con due fotocamere su treppiede fisso con le seguenti impostazioni:
Camera | ISO | Obiettivo | Pose | Intervallo fra due pose |
Canon EOS 5D modificata Baader | 1600 | Samyang 14 mm | Tra 8 e 10 s | 3 – 5 s |
Canon EOS 500D | 3200 | Samyang 8 mm (fisheye) | Tra 10 e 15 s | 3 – 5 s |
Gli obiettivi erano sempre mantenuti alla massima apertura. Da segnalare l’ottima qualità del Samyang 14 mm sul pieno formato della 5D, mentre il fish-eye offre prestazioni un po’ inferiori. Sono ritornato con circa 3400 scatti solo di aurore, più 900 di foto diurne, per un totale di circa 4300 foto, tutte rigorosamente in formato raw, che occupano circa 70 Giga
Di seguito potete vedere una selezione delle migliori foto. Cliccate su ciascuna immagine per vedere tutti i dettagli di ripresa!
I've also assembled most shots into a time-lapse video. It comes in full-HD (1080p) format and with music, therefore I strongly recommend watching it in full-screen mode and with earphones or speakers. Enjoy!
Il bilancio di questo viaggio è stato sicuramente molto positivo: un’altra “spunta” nella lista delle cose che mi sono ripromesso di fare. Bel viaggio, bellissimi posti, compagnia decisamente simpatica! L’unico rammarico è non essere rimasto qualche giorno in più. E chissà quando si potrà replicare…
Dal punto di vista fotografico ci sono sicuramente degli errori che non ripeterei:
Alcuni link che potranno essere utili:
Alla prossima avventura!
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